TRIADI SOSPESE (DITEGGIATURE)
15 Giugno 2015ACCORDI SUL MODO LIDIO
21 Luglio 2015La Scala Maggiore Armonica
Anche se possono bastare le sole scale maggiore e minore per appagare l’orecchio musicale di un ascoltatore, esiste sempre (o almeno dovrebbe) in ognuno di noi un impulso verso il nuovo che ci porta verso nuovi orizzonti e nuove prospettive.
Lo stesso succede nell’ambito della teoria e armonia musicale, con il continuo tendere di alcuni musicisti e compositori verso nuove possibilità melodiche e armoniche che porta alla codifica di nuove scale.
Capita a volte che queste scale siano il risultato di un approccio analitico e teorico più che compositivo, ovvero che servano da strumento analitico per composizioni o passaggi musicali in realtà scritti dal compositore non a partire da tale scala, ma risultanti dal proprio pensiero musicale e dal proprio orecchio.
E’ questo ad esempio il caso della Maggiore armonica.
Aspetti Generali
Innanzitutto, come si forma la scala Maggiore armonica?
Pur non trovando all’interno dei libri di armonia lo stesso spazio di quello concesso ad altre scale, esiste comunque un discreto numero di testimonianze relative all’esistenza, almeno sul piano dell’indagine teorica, di questa scala, anche se non tutti la considerano una scala “indipendente”.
Gli intervalli che la definiscono sono:
Come si vede, si tratta in pratica di una scala maggiore con il sesto grado abbassato.
Questo abbassamento porta ad avere un intervallo di tre semitoni tra il sesto e il settimo grado, che è tipico della scala minore armonica, da cui il nome.
Per quanto riguarda le diteggiature, sulla chitarra la scala si presenta così:
L’Armonizzazione
Per quanto riguarda invece l’armonizzazione, le sette note della scala portano ad avere la seguente successione di triadi e accordi di settima:
I | II | III | IV | V | ♭VI | VII | |
---|---|---|---|---|---|---|---|
Triadi | M | dim | m | m | M | A | dim |
Accordi di Settima | Ma7 | m7♭5 | m7 | mMa7 | 7 | Ma7#5 | dim7 |
A questo punto, prima di procedere oltre vorrei fare una precisazione: è importante che la teoria non venga intesa come un qualcosa di dogmatico e immutabile, dato per vero anche in assenza di giustificazioni pratiche; teoria e pratica devono procedere insieme e la teoria nasce sempre da esigenze e esperienze concrete, allo stesso modo la teoria può fornire nuovi stimoli alla pratica.
La Maggiore Armonica nei Trattati di Armonia
In riferimento a questa scala trovo utile rifarmi soprattutto al discorso di Heinrich Schenker sulla mescolanza di modo maggiore e minore, che in sostanza è più o meno quanto oggi indichiamo solitamente come interscambio modale.
L’idea è questa: più che vedere la scala maggiore e quella minore come separate, si può parlare di tonalità maggiore/minore, considerando un centro tonale attorno al quale le note caratteristiche del modo maggiore e quelle del modo minore sono poste sullo stesso livello.
Questo sistema prevede dunque già in sé tutte le possibilità derivanti dall’introduzione delle note del modo minore (♭3, ♭6 e ♭7) in una sonorità prevalentemente maggiore e viceversa.
L’abitudine all’ascolto di brani musicali che si allontanano dalla tonica fino quasi a renderla irriconoscibile potrebbe portare a parlare semplicemente di cromatismo; ciononostante, questa scala è entrata nel dibattito teorico sulla tonalità almeno dalla metà dell’800, proprio nel tentativo di ritrovare ancora un elemento unificatore che l’armonia tradizionale faticava ormai a rappresentare.
Heinrich Schenker ne parla nel suo Harmonielehre (1906), riprendendo un discorso già iniziato da Moritz Hauptmann in Die Natur der Harmonik und Metrik del 1853.
La Tonalità Maggiore/minore
Come abbiamo visto nel caso della scala Maggiore e di quella minore, parlare di armonia tonale significa considerare le tre funzioni di Tonica, Sottodominante e Dominante. Riprendendo la tabella precedente vediamo che le triadi costruite su questi gradi sono I, IVm, V.
La caratteristica di questa scala, da un punto di vista armonico, è infatti proprio l’accordo minore sul IV grado.
L’utilizzo della Sottodominante minore è una pratica già consolidata molto prima che si iniziasse a parlare di scala Maggiore armonica.
Accordi ed Estensioni
Nella tabella che segue ho riportato l’armonizzazione della Maggiore armonica già vista in precedenza, con l’aggiunta delle estensioni possibili su ognuno dei sette gradi, oltre all’armonizzazione della scala Maggiore e minore per un confronto.